Rimasi al buio. (La Madonna dei Filosofi) Bravura e generoso ardimento bisogna temperarli a ferire: come si legge di Gaio Flaminio nel ventiduesimo libro di Livio. (Il castello di Udine) Un’idea, un’idea non sovviene, alla fatica de’ cantieri, mentre i sibilanti congegni degli atti trasformano in cose le cose e il lavoro è pieno di sudore e di polvere. (L’Adalgisa [Disegni milanesi]) In quegli anni, tra il 1925 e il 1933, le leggi del Maradagàl, che è paese di non molte risorse, davano facoltà ai proprietari di campagna d’aderire o di non aderire alle associazioni provinciali di vigilanza per la notte – (Nistitúos provinciales de vigilancia para la noche); e ciò in considerazione del fatto che essi già sottostavano a balzelli ed erano obbligati a contributi molteplici, il cui globale ammontare, in alcuni casi, raggiungeva e financo superava il valsente del poco banzavóis che la proprietà rustica arriva a fruttare, Cerere e Pale assenziendo, ogni anno bisestile: cioè nell’anno su quattro in cui non si sia verificata siccità, non pioggia persistente alle semine ed ai raccolti, e non abbi avuto passo tutta la carovana delle malattie. (La cognizione del dolore)
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Carlo Emilio Gadda – Un gomitolo di concause – Adelphi
Carissimo Citati, ho avuto il Loro saluto dal Sempione e la Sua cartolina dell’8 agosto da Cervo Ligure: e molto ringrazio.
Carlo Emilio Gadda – Le meraviglie d’Italia – Einaudi
Gli psichiatri contemporanei, come taluno deplora nelle stampe, riconducono a una sorgente infantile i maggiori fatti del nostro spirito: i più ricchi di contenuto dinamico: e cioè i desiderî, le speranze, i dolori, e la possibilità stessa del loro meccanismo: e le tendenze ad un arte, e gli automatismi incoercibili denominati «istinti»; gli affanni, le gelosie, le manie, le simpatie ed antipatie e tutti i tic variopinti di cui Nostra Magnificenza si addobba: tutti gli impulsi, insomma, accettabili o riprovevoli, cioè sociali o dissociali, che compongono la nostra figura di adulti.
Carlo Emilio Gadda – Quer pasticciaccio brutto de via Merulana – Garzanti
Tutti oramai lo chiamavano don Ciccio.
Carlo Emilio Gadda – Accoppiamenti giudiziosi – Garzanti
Il giorno di lunedì 5 ottobre 1915 un tempestar di colpi sull’uscio fece levar il capo e rivolgerlo alla stupenda Zoraide ch’era seduta sur una scranna impagliata e agucchiava.